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al testo di Lucia Triolo
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La cavalcata del dolore d'esserci
Chi cavalca così tardi nella notte e nel vento? W. Goethe, il re degli Elfi ...... Questa è la vicenda di un dolore impossibile consumato al galoppo nei campi a distesa di un cuore arso come stoppia tra file d’ alberi fantasma e crepe di fantasmi che si concedono a una boscaglia dopo l'altra a voler disarcionare dalle tue ciglia lacrime che non scendono ma salgono . Una storia che non c’è -non c’è mai stata e mai ci sarà- una stregoneria che passa attraverso parole che trafiggono veloci il tempo che abbiamo e solo quello (era un inquisitore quel pettine che mi baciò la spalla e mi lasciò il suo marchio?) e che vendiamo a poco prezzo a una sorte d'accatto -che tutto si piglia nei luoghi comuni-. . Mi hanno beccata calva e spettinata a contare le dita di una mano tagliata poi dell'altra e a sbagliare, a sbagliare a contare perché non arrivavo a 10 e le mie dita invece le avevano le chiome degli alberi E anche il cielo non c’era più . Solo i fantasmi non conoscono esasperazione |
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